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Immagine del redattoreLuigi Quintieri

Nullo mutuo per estinguere il fido


Accade spesso che la banca ad un certo punto invita l’imprenditore a “prendere in considerazione” la possibilità, giusto per fargli un favore, di sottoscrivere un finanziamento sotto forma di mutuo al fine di abbattere e ridurre drasticamente il fido sul conto corrente, spesso conveniente dal punto di vista dei tassi, molto più bassi quelli sul mutuo rispetto a quelli praticati sulla linea di fido, che oltretutto, come sappiamo, possono e vengono unilateralmente aumentati a discrezione della banca. Non è mai o quasi mai conveniente questo “baratto” e oltretutto non è legale, come ci ricorda la Corte di Appello di Torino con sentenza del 15 giugno 2015. La convenienza non c’è quasi mai perché dopo la proposta di “scambio” la banca ti rifila qualsiasi cosa è possibile venderti insieme al mutuo, ad esempio le coperture assicurative, certamente sono buone, ma attenzione queste polizze vengono vendute con così ampi margini di commissioni per la banca da rendere costosissimo un prodotto assicurativo che costerebbe, se comprato in una compagnia assicurativa molto di meno, e così facendo il vero tasso, il TAEG, sale vertiginosamente, facendone diminuire la convenienza. Dal punto di vista della giurisprudenza invece, vediamo cosa afferma la sentenza richiamata: se il contratto di mutuo è stato acceso per il motivo sopra descritto, e cioè per ripianare il saldo debitore del conto corrente, e dalle rilevazioni peritali sul conto corrente si evince che il saldo debitore “ è figlio” di clausole nulle o addebiti illegittimi, tali vizi si ripercuotono anche sul contratto di mutuo finalizzato ad appianare un passivo di conto corrente in realtà apparente e non determinato, rendendo di fatto NULLO anche il mutuo, nullo per mancanza di causa concreta. E la stessa cosa vale anche per le fidejussioni rilasciate a garanzia del contratto di mutuo!


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